LA PAROLA MAGICA: AUTODISCIPLINA

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L’ultimo seminario sulla Tecnologia di Investigazione, tenuto mercoledì 17 gennaio, ha condotto i partecipanti a riflessioni molto accurate che hanno permesso di acquisire, ognuno per conto proprio, un percorso semplice verso la scoperta delle cause nelle situazioni non ottimali in azienda o nella vita.

Un ospite presente all’incontro ha scritto nella sua testimonianza un concetto molto perspicace che riporto qui di seguito.

“Ieri sera è stata una serata costruttiva e piacevole, sono rimasto impressionato dal fatto che sono stati esposti concetti che ritengo ovvi ma fino a che nessuno te li fa vedere e ti dice “ci sono, usali” tu non riesci a prenderne atto, molte volte la semplicità delle cose diventa macchinosa e difficile e non conoscendo certi meccanismi diventa tutto più difficile perché spesso secondo me si cercano risposte difficili ed invece la risposta è lì vicino a te nella semplicità.”

Viviamo in una cultura che tende a complicare ogni cosa che succede, creando molto spesso contraddizioni e confusioni che rendono difficile ad una persona comprendere quale sia la causa di tutto ciò che accade.

La semplicità del metodo di ricerca, la capacità di osservare e di porsi domande (quando non si comprende qualcosa), di riconoscere le distorsioni delle comunicazioni che riceviamo, ci permette di individuare il Perché, la causa del problema.

Scoperto il Perché non possiamo ritenerci soddisfatti se lasciamo le cose come stanno.

Scoperto il Perché, dobbiamo fare delle riflessioni ed entrare nel merito di quanto accaduto,  riconoscendo come primo punto la nostra responsabilità.

Se non avviene questa presa di responsabilità, non ci sarà nessun cambiamento nella scena.

Esempio: le mie finanze sono pessime e mi rendo conto che usando la carta di credito per acquisti senza i fondi necessari (sperando che alla fine del mese mi entrino dei soldi per poi coprirla), mi crea una situazione di stress finanziario, un turbamento con mia moglie e di sconforto .

Scoperto il Perché (che potrebbe essere l’assenza di un piano finanziario), devo elaborare subito un piano d’azione che vada nella direzione di risolvere il problema.

Oppure, se i clienti non riordinano e si scopre che il servizio è scadente, devo porre rimedio correggendo i collaboratori con un piano d’azione adeguato per ottenere un cambiamento di direzione.  

Il riconoscimento della causa non ottimale della situazione e la presa di responsabilità, va vista come un’opportunità e non come un insuccesso, un “mea culpa” per aver scoperto di aver sbagliato.

Se la si guarda positivamente, tutto ciò ci fa crescere di consapevolezza e diventiamo più competenti.  

C’è un aspetto importante che vorrei sottolineare: l’assunzione di responsabilità per la situazione riconosciuta non ottimale, include una netta presa di posizione, la volontà di porre rimedio, la stesura di un piano accurato e la capacità di affrontare, resistere e riorganizzare in maniera positiva l’area presa in esame.

Se devo pensare ad una parola magica che mi permette di realizzare tutto ciò questa parola è autodisciplina.

O ci discipliniamo noi oppure saranno altri che lo faranno per noi.                        
Di fatto l’autodisciplina permette di controllare i pensieri e le emozioni e di tradurli in azione.

La parola magica è fallo ora non domani, smetti ora ad usare la carta di credito e pianifica le tue entrate, correggi ora i tuoi collaboratori, agisce ora al cambiamento.

L’autodisciplina è il ponte fra pensiero e realizzazione, tra il successo del cambiamento o il suo fallimento.

È un cambiamento di rotta necessario che sradica le cattive abitudini, che apre la porta ad un nuovo modo di pensare e di agire che ci conduce al successo.

I requisiti necessari per invertire la rotta sono tre. Il primo sta nello scoprire il Perché della situazione non ottimale. Il secondo è di avere la volontà, o meglio, il forte desiderio di portare un cambiamento ed attuarlo con l’autodisciplina. Il terzo è padroneggiare gli eventi del cambiamento, riconoscendo e sfruttando ogni minima opportunità che si presenta creando qualcosa di positivo e duraturo, nonostante gli ostacoli che si potrebbero presentare nel corso del tempo.

Essere autodisciplinati ci fa stare meglio con noi stessi, ci dà una sensazione piacevole e positiva e ci porta ad una maggiore sicurezza e autostima.

Dalla semplicità riconosciuta del metodo usato nell’investigare, alla scoperta del Perché, per poi proseguire all’elaborazione di un piano di intervento mirato al cambiamento, adottando un atteggiamento “nuovo” che rafforza la propria certezza, tutto ciò ci conduce al successo personale e di gruppo.

Ringrazio l’ospite per questa bellissima riflessione e tutti i partecipanti della serata che hanno colto il messaggio della semplicità.

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